lunedì 2 aprile 2012

Un ottimo praticante!

Questo signore ha un ottimo gong fu, è un piacere guardarlo e perciò ho pensato di condividerlo. E' estremamente fluido nei passaggi tra le tecniche (i cosidetti "movimenti preparatori") ed ha un ottimo controllo delle armonie esterne (piede, ginocchio e anca + mano, gomito e spalla). Inoltre è da notare la perfetta assonanza tra il respiro e la "battuta del piede". Eccolo qui:

http://www.youtube.com/watch?v=fKODgN-bY1w

Per qualsiasi domanda sono qui! da oggi ritorno attivo (:

mercoledì 25 gennaio 2012

Il mio allenamento cinese (tratto dal forum di artimarziali (http://www.forumartimarziali.com)

Il mio allenamento cinese (tratto dal forum di artimarziali (http://www.forumartimarziali.com):

il primo anno l'allenamento è incentrato sulla costruzione del corpo, ci si allenava dalle 5 della mattina alle 8 poi si faceva una pausa (durante la quale ero all'università) e si riprendeva il pomeriggio dalle 15 alle 18. Gli esercizi erano incentrati sull'apertura delle articolazioni dell'anca e delle spalle (ovviamente anche attraverso lo stretching alla sbarra), il lavoro base del baji che con la ripetizione dei primi Jingang bashi (otto esercizi fondamentali) ed ovviamente le prima tecniche della forma Xiao Jia. Solitamente dopo cento calci alla sbarra per gamba laterali e frontali, si passava agli esercizi per le anche che sono simili ad uno squat ma con principi interni e di postura differenti. Poi si eseguivano solitamente i primi due jingang e la forma di baji per le restanti due ore e mezza che rimanevano. Con il passare del tempo sono andate ad aggiungersi ai primi due jingang i restanti sei esercizi, poi la xiao jia e la Da baji (la forma "grande") con il Duida (combattimento prestabilito). Il secondo anno sono arrivati gli esercizi con la lancia, il pigua, le posizioni statiche del baji (Na tie zhan), piano piano scendendo sempre più nel dettaglio di ogni esercizio. Il terzo anno si inizia il lavoro con le sfere di fango, per allenare in profondità il dantian e la struttura. Insomma un allenamento duro ed in apparenza ripetitivo visto che il baji ha in realtà pochissime forme ma sono tutte studiate in grandissima profondità.

domenica 15 gennaio 2012

Il mio percorso (parte 1)

La mia spinta a cercare maestri direttamente in Cina è stata la conseguenza naturale dei miei studi di lingua e cultura Cinese, sentivo una forte necessità di allargare le mie conoscenze e confrontarmi con uno stile tradizionale in un contesto genuino. Sono approdato prima a Pechino per poi arrivare a Tianjin e proseguire gli studi di lingua, li ho incontrato diversi maestri di taiji, bagua, tanglang ecc..arrivando infiene dal Maestro Huo Wenxue presso il quale si allevano già due miei amici, Paolo Lantieri e Michele Bellinazzo (che ora insegna Taiji Chen e Baji Stile Huo in zona Pesaro). I due anni e mezzo di studio a strettissimo contatto con il Mestro Huo mi hanno permesso di capire molti aspetti della pratica tradizionale con un approccio diverso da quello ho sperimentato in Italia. Con il maestro Huo l'allenamento era incentrato sulla pratica reale con pochissime cerimonie ed altresì incentrato sul praticante e sullo sviluppo delle capacità invididuali di ognuno avendo come riferimento sempre e solo i propri progressi, sicuramente c'era una sana competizione tra di noi sopratutto nella applicazione delle tecniche ma ciò non ci ha mai distolto dal migliorare ognuno nel suo proprio percorso. Sono stati anni duri ma gratificanti, non solo per il tipo di pratica ma anche per la vita che si conduce in Cina vivendo completamente immersi nella quotidianeità di una città e di una famiglia cinese. Di ritorno in Italia per avviarmi alla conclusione degli studi ebbi la fortunata coincidenza di trovare il contatto del maestro Lv Baochun su internet, perchè avevo intenzione di trovare un referente più vicino. Il maestro Lv è stato calorosissimo nell'accogliere me e il mio amico Paolo presso la sua Baji Association di Helsinki e da allora ho iniziato a praticare e continuo a praticare lo stile Han di Baji. Non ho tralasciato mai lo studio del Baji stile Huo e delle altre discipline che pratico (yiquan e boxe) ma sono sempre interessato a vedere il modo in cui vengono affrontati temi simili con metodologie diverse. Insomma per me la pratica è una passione ed uno studio in costante evoluzione.

giovedì 5 gennaio 2012

Il Baji

Baji Quan 八极拳 (Parte 1)

Il Baji nasce nello Shandong nella contea di Qinyun per poi diffondersi a Cangzhou e nei paesi limitrofi. Le origini restano oggetto di un acceso dibattito che ha portato attualmente ad una notevole diatriba, c’è chi lo ritiene uno stile prettamente buddhista e piuttosto recente proveniente dal monastero del Monte Heng nello Hunan, mentre altri lo fanno risalire all’antichità della Dinastia Ming (1368-1644) ed alla figura del generale Qi Jiguang (1528-1588) che lo definisce come “stile dell’aratro” o Bazi Quan a causa della caratterista forma della mano. Solo di recente, agli inizi dell’800, lo stile ha assunto il nome ora utilizzato di Ba Ji Quan o Boxe degli Otto Estremi.

Caratteristiche Generali 八极特色
Il termine Baji sta ad indicare l’emissione di forza verso i quattro punti cardinali e loro punti intermedi (otto direzioni totali), il centro irradia da se stesso in ogni direzione dello spazio senza interruzioni e per questa ragione i movimenti del baji appaiono brevi ma mai limitati, precisi eppure feroci. All’interno della selva delle arti marziali cinesi, il baji si è da sempre stagliato come uno stile unico per caratteristiche rispetto agli stili di maggiore diffusione. Più di ogni altro stile della Cina del Nord rende visibile la sua predisposizione al combattimento sulla cortissima distanza con emissioni di forza estremamente ridotte nello spazio ma altamente distruttive e con le vibrazioni date dall’impattare del piede sul terreno per aumentare la forza dell’attacco. Il baji è uno stile vigoroso ma conciso, violento ma fluido, è un attività fisica profondamente attivante per il praticante, un sistema marziale nella pedissequa ricerca della trasmissione ottimale della forza allo scopo di costruire il Gong fu (abilità).
Il baji condivide come ogni altro stile un grande sostrato di movimenti e posizioni delle mani e del corpo in generale che fanno parte delle arti marziali tradizionali cinesi.
Le forme più basilari per la mani nude sono il pugno (quan), il palmo(zhang), e l’uncino o gancio (gou). Tradizionalmente alcuni esercizi venivano effettuati tramite l’uso di attrezzi da lavoro con lo scopo di educare l’allievo all’utilizzo dei diversi usi marziali delle mani. Distinguiamo otto strumenti che nonostante la loro semplicità permetto al praticante di sviluppare un intenzione e perciò una forma chiara durante l’esercizio , e sono: il martello, l’accetta, il bastone, il forcone, la picca, la falce, la pala e la lancia semplice. L’utilizzo che di questi arnesi di chiare origini contadine, consente al corpo di educarsi naturalmente ad un movimento che poi viene riportato ad una pratica marziale.
Il baji presta inoltre particolare attenzione all’utilizzo marziale di varie parti del corpo, come le ginocchia, le spalle, la testa, la schiena, le anche ed in particolar modo i gomiti.
Si possono così riassumere le caratteristiche base che concorrono a comporre la parte esterna dello stile e che sono espressione di un profondo lavoro interno (che verrà qui trattato di volta in volta nei limiti della mia conoscenza) :

Movimenti diretti, emissione di forza esplosiva

Studio rigoroso della struttura, mente onesta (rispetto alla propria pratica)

Studio del centro di gravità del corpo o Zhong Ding e della calma del cuore,

equilibrio, affondamento del Qi (energia o Pneuma) nel dan tian (centro di gravità dell’individuo e fonte della forza)

Movimenti agili e senza interruzioni

Rafforzamento del corpo, ferocia nell’esecuzione della tecnica

A breve seguiranno molti altri articoli sullo stile, le sue origini e le sue caratteristiche interne, non esitate a contattarmi per ulteriori domande o commenti, nella pratica non ci sono misteri ed ogni cosa è degna di argomentazione e discerminento.

giovedì 29 dicembre 2011

Chi sono?



Ciao a tutti, mi chiamo Andrea e sono un giovane istruttore di arti marziali cinesi. Pratico da oltre dieci anni, sono laureato in Studi Orientali (lingua e cultura Cinese), parlo fluentemente il cinese, ho vissuto in Cina per 2 anni e mezzo dove ho potuto confrontarmi direttamente e profondamente con l'insegnamento della Pratica Marziale Tradizionale.

Mi alleno con costanza e dedizione, e da due anni ho intrapreso il mio percorso di insegnamento.


Se volete saperne di più, qui a fianco troverete un mio brevissimo cv "marziale"


Per tutto il resto, potete chiamarmi al 3927597956 o scrivermi a dedominicis.a@gmail.com


Vi aspetto!